XIV CONGRESSO NAZIONALE AIMI 2012

Firenze, 20-22 Maggio 2012

Presentazione

 

In un contesto di incalzante evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle opportunità tecnologiche, la professione infermieristica si pone come crocevia di professioni sanitarie necessariamente interattive e fortemente complementari. In ambito infettivologico le patologie emergenti, incrociando situazioni sociali in divenire e un contesto economico di sempre maggior precarietà, comportano un costante aggiornamento delle modalità di gestione e di intervento, particolarmente in condizione di emergenza.

L’infezione da HIV, costellando negli ultimi decenni buona parte dell’universo infettivologico, ha sollecitato la realizzazione di percorsi innovativi con una forte caratterizzazione di adattabilità alla persona e al contesto al fine di ottenere quella adesione al processo di “presa in carico” che si è rivelata strategia vincente nell’arginare quella che era stata definita “la peste del 2000”. A risultati così importanti nel processo di cura della persona e di trattamento della malattia in corso di infezione da HIV, ha fatto da contrasto un incremento significativo di infezioni, soprattutto batteriche e fungine, da patogeni multiresistenti alle consolidate terapie antimicrobiche.

Non è da sottovalutare in questo scenario il ruolo dell’infezione tubercolare che può essere paradigmatica di una “piece” che vede protagonisti la persona con le sue situazioni di rischio, di disagio sociale, di comorbidità, il patogeno con i profili di multiresistenza ai farmaci, il contesto che vede nelle migrazioni uno dei motivi di attenzione quando non di allarme, il personale di assistenza come punto focale nell’ambito dei processi caratterizzanti il rischio clinico. Recenti epidemie/pandemie ad eziologia virale, ma anche da batteri produttori di tossine, impongono il mantenimento di un alto livello di attenzione coinvolgendo la professione infermieristica ai vari livelli di monitoraggio, prevenzione e identificazione precoce delle situazioni critiche sia a livello sociale che personale. E per focalizzare l’attenzione sul ruolo centrale dell’infermiere, ricordiamo che al triage, vera porta d’accesso all’ospedale per le situazioni di emergenza urgenza, l’infermiere particolarmente attento e preparato costituisce il primo determinante snodo nel complesso sistema di gestione del paziente anche in ambito infettivo.

E’ quindi evidente l’improrogabile e insostituibile urgenza di un lavoro formativo di indiscutibile livello culturale e di concreti contenuti operativi nel rispetto e nella attenzione costante alla persona e al suo “ben essere”, obiettivo di ogni professione sanitaria, ma ancora più centrale per l’infermiere.

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